«Pop e rock? Li lasciamo a iTunes. Della classica ci occupiamo noi». A dirlo è Pierre Schwob, il facoltoso imprenditore che ha messo un capitale di 4 milioni di dollari dal suo portafoglio per lanciare i Classical Archives, un sito internet che è anche negozio online da cui scaricare e acquistare musica classica. La scommessa del signor Schwob è riuscire a dare la giusta dignità a Mozart e colleghi compositori, attualmente confusi come comuni «artist» Basti pensare, fa notare il Wall Street Journal, all’orrore provato cercando su iTunes «Beethoven»: tra i primi risultati compare anche un medley delle sue opere in versione rock e una registrazione non accreditata di «Per Elisa».
E poi, sostiene Schwob, chi ha detto che un cultore della musica classica non voglia e non possa scaricare un singolo brano da internet, acquistandolo, e ascoltandolo sul Pc? Il fondatore di questo archivio online vuole anche scardinare l’opinione diffusa che i fan della classica preferiscano possedere un compact disc e custodire una sinfonia in un porta-cd piuttosto che impilarla tra altri file sul Pc. E invece, quando il 19 maggio i Classical Archives debutteranno ufficialmente, si potrà effettuare il download di un singolo brano o motivo tratto dall'opera di Bach o Wagner, a pochi centesimi per l’ultima hit. Certo, toccherà accontentarsi della qualità del suono di un mp3, anche se, assicura Schwob, la versione dei file musicali utilizzata è quella di massima qualità possibile per la musica in digitale. Ma come potrà sopravvivere un sito che tratta solo musica classica e per lo più a pagamento? È possibile sottoscrivere un abbonamento mensile flat, da 9,95 dollari, per ascoltare tutta la musica che si vuole, navigando per compositori, generi, strumenti andando a pescare tra le pubblicazioni di 100 diverse etichette musicali di tutto il mondo, dalle grandi alle indipendenti.
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